Un amore felice. E' normale?
e' serio? e' utile?
Che se ne fa il mondo di due esseri
che non vedono il mondo?
Innalzati l'uno verso l'altro senza alcun merito,
i primi qualunque tra un milione, ma convinti
che doveva andare cosi' - in premio di che? Di nulla;
la luce giunge da nessun luogo -
perche' proprio su questi, e non su altri?
Cio' offende la giustizia? Si.
Cio' offende i principi accumulati con cura?
Butta giu' la morale dal piedistallo? Si', infrange e butta giu'.
Guardate i due felici:
se almeno dissimulassero un po',
si fingessero depressi, confortando cosi' gli amici!
Sentite come ridono - e' un insulto.
In che lingua parlano - comprensibile all'apparenza.
E tutte quelle loro cerimonie, smancerie,
quei bizzarri doveri reciproci che s'inventano -
sembra un complotto contro l'umanita'!
E' difficile immaginare dove si finirebbe
se il loro esempio fosse imitabile.
Su cosa potrebbero contare religioni, poesie,
di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,
chi vorrebbe restare piu' nel cerchio?
Un amore felice. Ma e' necessario?
Il tatto e la ragione impongono di tacerne
come d'uno scandalo nelle alte sfere della Vita.
Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.
Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra,
capita, in fondo, di rado.
Chi non conosce l'amore felice
dica pure che in nessun luogo esiste l'amore felice.
Con tale fede gli sara' piu' lieve vivere e morire.
giovedì 19 febbraio 2009
sabato 14 febbraio 2009
l'insonne
Agli scuri stende
un lungo giallo che
difende test'e denti
dal raffio d'acquerello
e lo diluisce in faccia.
L'orizzonte chimico
del giorno è variabile
puntuta di lampi
nucleari, è mito
mal'incapsulato.
"Nel suo letto
c'è un fagotto
che lo fissa
buio e zitto.
Non ha gambe
non ha braccia
dice sia la
Bianca Faccia!
Che si gira, gonfia
eppoi guaisce:
di tante "o"la
bocca gli ferisce.
L'insonne sta..
e sbuffa il doppio
nella stanza
color dell'oppio".
All'alba svolge
la veglia in versi
azzimati, poi punge
la tela urbana
e ride di specchio.
un lungo giallo che
difende test'e denti
dal raffio d'acquerello
e lo diluisce in faccia.
L'orizzonte chimico
del giorno è variabile
puntuta di lampi
nucleari, è mito
mal'incapsulato.
"Nel suo letto
c'è un fagotto
che lo fissa
buio e zitto.
Non ha gambe
non ha braccia
dice sia la
Bianca Faccia!
Che si gira, gonfia
eppoi guaisce:
di tante "o"la
bocca gli ferisce.
L'insonne sta..
e sbuffa il doppio
nella stanza
color dell'oppio".
All'alba svolge
la veglia in versi
azzimati, poi punge
la tela urbana
e ride di specchio.
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