martedì 20 maggio 2008

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al di là delle preferenze personali, la Poesia è per me una sorta di "miracolo".
il fatto che esistano persone che cerchino un linguaggio "altro" da quello che normalmente usiamo, è divino.

frequentando il laboratorio di scrittura creativa, ho imparato a riconoscere certe pieghe che si formano sul viso di chi sta compiendo questa dura ricerca:testimoniano lo sforzo, la perenne insoddisfazione, la tenacia.
ho conosciuto un muratore con la pelle arsa dal sole che mi parlava della delicatezza di Sylvia Plath e stringeva tra le dita grandi un suo libro gonfio d'appunti..pensare a lui che recita un verso mentre costruisce un muro....E' Poesia.

il pensionato che esce di casa dopo cena per venire a parlare di "cielo"...E' Poesia.

la signora che si commuove davanti a giovani sconosciuti al pensiero del tempo andato...E' Poesia.

si parla d' "ineffabile", di spirito..io la Poesia la vedo nelle persone, nelle mani, nelle rughe chine sul foglio...la sento fortissima nella terra, nell'acqua e nelle foglie.. è un sussurro che giunge assordante, una voce che mi scuote e mi ricorda che esiste davvero molto d'altro e che è mio dovere aprire bene gli orecchi, farmi permeabile e vuota.

mi piangono gli occhi e non ho tristezza.

domenica 18 maggio 2008

shhhh...

il silenzio non è facile da condividere:riesco a goderne solo con quelle poche persone con cui sento di avere un dialogo "altro" dalle parole che riempiono con leggerezza un vuoto di conversazione, con coloro che non sentono il disagio di spartirsi la muta aria tra due teste indipendentemente vicine.
quasi sempre le parole sono necessarie e gradite ma ammetto che sento un vero sollievo, nella condivisione di uno spazio silente...di un'atmosfera più rarefatta di messaggi vocali.amo ascoltare parole non mie, studiarne la composizione e la scelta con gusto quasi chimico...

ma il silenzio è una visione, è un modo di essere, è personale ed intimo.avverto il donare il proprio silenzio come la ricerca di una comunione profonda, di un sentire condiviso che non neghi le parole, ma che le sublimi in lacci inauditi ed inaudibili.

lunedì 12 maggio 2008

Sfavilla e trilla,
questo scrigno smeraldo
d'altura lucente.

Raccolgo le dita
e cerco i tuoi calli,
l'orecchio cola tinta
di felci e rossi scovati.

Nei seni ho salti
d'acqua selvatica.