sei tu ch'annerisci
la carta in centro
e spesso perdi
la pelle che sai.
chiedi che viva
e bruci, ma poi
t'annacqui
nascosto da
notte a notte.
vaso satollo,
lingua di loto,
tu pendi fosco su
forre affilate:
di tanto taci e
nulla chiedi del
primo, tuo genito
mattino.
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6 commenti:
Hm...
Il tuo primo genito mattino...
eh, quindi??!
Nulla... Sara... semplicemente mi ha colpito quel passo...
ah, credevo fosse una considerazione interrotta ed aspettavo il seguito.
va bene così.
:-)
Scusami...
E' che a volte vado commentando in giro così come faccio nei miei "soliti blog" dove mi conoscono... e... capisco che forse chi non mi conosce può rimanere spiazzato...
non sono rimasta spiazzata, solo in attesa.
quaestio soluta :-)
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